Legge 10 risparmio energetico
La Legge 10 risparmio energetico è stata emanata nel 1991 con l’obiettivo di dettare norme precise in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili; nella legge si citano esplicitamente come rinnovabili l’energia derivante dal sole, dal vento, dalle risorse geotermiche, dalle maree, dal moto ondoso e dalla trasformazione dei rifiuti organici, inorganici o vegetali.
L’emanazione della Legge 10 risparmio energetico da parte del Governo Italiano è avvenuta a seguito delle direttive Europee, volte ad intervenire nei settori “a più elevata intensità energetica” dell’economia; sono quindi compresi l’industria, il settore dei trasporti e l’edilizia.
Va sottolineato che le indicazioni riguardano tutti i tipi di energia, da quella termica a quella elettrica; l’obiettivo finale è quello di limitare le dispersioni di gas e sostanze inquinanti in atmosfera, minimizzando l’impatto delle attività antropiche sull’ambiente naturale.
In campo edilizio, la Legge 10 risparmio energetico prescrive di redigere una relazione contenente tutte le indicazioni progettuali adottate per ottimizzare il comportamento energetico dell’edificio; la volontà è quella di minimizzare le dispersioni di calore verso l’esterno, limitando allo stesso tempo le emissioni in atmosfera di gas derivanti dalla combustione.
Per quanto concerne la pratica burocratica da eseguire, è necessario dimostrare il rispetto di tutti i parametri forniti dalla Legge 10 risparmio energetico, nel momento in cui si presenta in Comune il progetto per l’ottenimento del relativo permesso edilizio; questo procedimento vale sia per interventi di nuova costruzione , sia per le ristrutturazioni.
Per rientrare nei parametri della Legge 10 risparmio energetico, il committente deve rivolgersi ad un tecnico professionista iscritto all’Albo.
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